Arnica, un rimedio moderno con radici antiche
È un evergreen della farmacopea quotidiana. L'arnica, da secoli, è utilizzata per affrontare piccoli incidenti quotidiani che partono dalle classiche contusioni fino alle punture di insetto. Un rimedio poliedrico che deriva direttamente dalle infiorescenze e altre parti di una pianta simile alla margherita.
Nella farmacopea europea l'arnica è un evergreen perché sembra che ci sia da sempre. Ha alcune proprietà principali per le quali è molto nota ma ce ne sono anche tante altre ancora oggi poco conosciute. L'arnica e i suoi effetti sono descritti per la prima volta da Santa Ildegarda di Bingen, vissuta intorno all’anno Mille e pioniera delle erbe officinali. Dal XV secolo in poi, si afferma come la pianta più indicata contro contusioni e altri traumi. Con il tempo viene lavorata per ricavarne pomate, creme e altri prodotti per trattare anche altri fastidi quotidiani come le punture di insetti.
L'arnica è un fiore simile alla margherita ma i suoi petali tendono a un colore che può andare dall'arancione al giallo bruno. I botanici la definiscono un’erba perenne, ovvero che ricresce da sola ogni anno a partire da una radice che rimane sottoterra e non muore con la sfioritura. L'arnica si può descrivere anche come una pianta poliedrica per la medicina naturale tradizionale così come per quella moderna: è stata impiegata in modo massiccio come analgesico locale negli ospedali da campo nella Seconda Guerra Mondiale. L'arnica è una pianta così popolare che oggi è sottoposta a un regime di protezione speciale in natura.
Le proprietà dell'arnica: antinfiammatorio e analgesico
Le infiorescenze, i rizomi e le radici delle piante di arnica, che oggi crescono in coltivazioni controllate, contengono una ricca miscela di composti organici e di sostanze naturali con proprietà terapeutiche note e riconosciute nel corso degli anni.
Studi e sperimentazioni in vitro e in vivo hanno permesso di identificare molte di queste sostanze e le loro specifiche funzioni. A partire dai terpeni e dai flavonoidi tipici della famiglia botanica delle Asteracee a cui l'arnica appartiene e che hanno proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antireumatiche. In più l’arnica può vantare anche capacità antimicrobiche pari a quelle riscontrate su specie molto diverse da questo fiore come alcuni funghi e batteri. Inoltre – se integrata con altri composti chimici – l'arnica può stimolare in modo positivo sia il cuore che il sistema immunitario.
Una spalmata di arnica prima di allenarsi
L'arnica non viene utilizzata solo per curare ma anche per prevenire. Gli olii da massaggio a base di questi estratti favoriscono il riscaldamento dei muscoli prima dell'attività sportiva e inibiscono le contratture prima dell'allenamento. In generale, questa preparazione è un rimedio efficace per tenere sotto controllo stanchezza e dolori muscolari dovuti a uno sforzo prolungato.
Con l'artiglio del diavolo è una bomba!
Spesso le preparazioni a base di arnica sono arricchite con principi attivi di altre piante come l'artiglio del diavolo, nome emblematico della Harpagophytum procumbens, un'erbacea perenne originaria dei climi aridi dell'Africa australe. Diversi studi hanno dimostrato che l'efficacia antireumatica, antinfiammatoria e analgesica della radice dell'artiglio del diavolo è paragonabile a quella degli antinfiammatori di sintesi.