La Giornata Internazionale della Montagna fu proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2003, sull’onda della consapevolezza crescente generata dall’Anno Internazionale delle Montagne del 2002. In tutto il mondo, l’11 dicembre sottolinea il ruolo cruciale che le montagne giocano nella vita dell’umanità, dal supporto ecologico alla salvaguardia culturale: la scelta di questa data si collega simbolicamente al Protocollo di Kyoto, uno dei primi passi per affrontare i cambiamenti climatici a livello globale, firmato proprio l’11 dicembre 1997.
Questa giornata mira a sensibilizzare tutti sull'importanza che hanno le montagne per il pianeta e per l’umanità. Infatti, il benessere della montagna è strettamente connesso al benessere dell’intera popolazione mondiale. Se le montagne non sono in salute, è la salute di tutti ad essere messa in pericolo: alcuni fattori globali tra cui cambiamento climatico, deforestazione e sfruttamento intensivo stanno mettendo da decenni a rischio il delicato equilibrio delle montagne, con conseguenze critiche per tutti.
Con il tema della Giornata Internazionale della Montagna del 2024, "Soluzioni montane per un futuro sostenibile – innovazione, adattamento e giovani", si mette in evidenza la necessità di adottare soluzioni innovative che rispondano alle sfide ambientali e sociali. Inoltre, responsabilizzare i giovani è cruciale per garantire un futuro sostenibile a lungo termine: le nuove generazioni, con la loro creatività, consapevolezza e impegno, sono il motore di un cambiamento positivo, in grado di guidare la transizione verso un mondo più equo, verde e rispettoso delle risorse naturali.
Le montagne coprono circa il 27% della superficie terrestre, condensano il 60-80% dell'acqua dolce proveniente da bacini montani e ospitano il 50% degli hotspot di biodiversità: qui si trovano specie iconiche come il leopardo delle nevi, il panda gigante e numerose varietà di piante medicinali essenziali per la medicina tradizionale e moderna. A fronte di questi numeri, ve ne sono altri decisamente preoccupanti: secondo recenti studi l’84% delle specie endemiche montane è a rischio di estinzione, mentre sono in aumento sia la frequenza delle valanghe sia il numero di persone che dovranno fronteggiare problemi legati alla siccità. Il cambiamento climatico sta accelerando la crisi montana: i ghiacciai si stanno sciogliendo, con conseguenze devastanti per i cicli idrici globali. Tra il 1961 e il 2016 i ghiacciai hanno perso quasi un quarto della loro massa, una perdita che minaccia l'approvvigionamento idrico per miliardi di persone: le montagne infatti fungono da "torri d’acqua" del pianeta, alimentando i principali fiumi e sostenendo a valle ecosistemi agricoli, industriali e urbani. La loro preservazione è essenziale per la sicurezza alimentare e idrica mondiale.
L’unicità delle montagne è anche uno straordinario serbatoio di benessere fisico e mentale per l’uomo: camminare e fare movimento in montagna aiuta a ridurre i livelli di stress grazie ai benefici del contatto con la natura, mentre l’esposizione a paesaggi stimolanti genera effetti positivi sul sistema nervoso. Il trekking e l’escursionismo stimolano la circolazione sanguigna, aiutano il mantenimento del peso e riducono il rischio di malattie cardiache. E anche il sistema immunitario trae vantaggio dal contatto con ambienti montani ricchi di biodiversità microbica, che rafforzano la capacità del corpo di combattere infezioni e infiammazioni. Inoltre, le condizioni ambientali e l’esercizio fisico stimolano il rilascio di endorfine, ormoni legati al benessere, e riducono i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress.