Le ferite sono lesioni che interrompono la continuità della superficie cutanea. Si possono manifestare sotto forma di abrasioni, escoriazioni e ferite. Ma quali sono i parametri per valutare la gravità dei diversi tipi di ferita? Il livello di dolore, per esempio, o la difficoltà di movimento, la profondità del taglio così come l'estensione e l'intensità della perdita di sangue.
Le abrasioni sono un tipo di ferite causato da urto o sfregamento della pelle con un corpo esterno che recide gli strati più superficiali dell'epidermide. Le abrasioni sono un tipo di ferita che di solito non ha conseguenze gravi sulla salute umana. L'escoriazione, invece, pur rimanendo un genere di abrasione, è un tipo di ferita un po' più seria causata dal contatto ravvicinato con un corpo ruvido e irregolare che asporta gli strati profondi della pelle.
Un altro discorso riguarda invece le ferite più gravi, come quelle da punta: la lacerazione della pelle è causata da un oggetto appuntito come un chiodo, per esempio, che attraversa la pelle. Nelle ferite da punta, oltre alla lacerazione, si possono depositare all'interno del corpo schegge o altri residui solidi che possono complicare la situazione. Nel caso ci siano in agguato batteri o altre sostanze patogene, con una ferita di questo genere aumentano le probabilità di infezione.
Un altro genere di ferita grave è quella da taglio. È una lacerazione provocata da un corpo tagliente che recide in maniera netta la pelle. È il classico colpo di lama del coltello. Questo tipo di lacerazioni comporta spesso un'importante perdita di sangue, con conseguente emorragia venosa o, nei casi più gravi, arteriosa: è proprio in questo frangente che la ferita richiede l'intervento immediato di personale medico.
Un altro tipo di ferita, del tutto diversa dalle altre, è quella lasciata in eredità da un intervento chirurgico. Siccome è una lacerazione della pelle operata da una figura professionale qualificata, se trattata correttamente, guarisce senza complicazioni in un intervallo di tempo ben definito.