Non tutte le medicazioni sono universali. Anche il tradizionale cerotto, uno tra i prodotti da banco più comuni, non sempre è quello adatto. Soprattutto quando si parla di pelli sensibili. Ma cosa significa esattamente? Pelle sensibile è un termine un po' vago ma secondo una definizione condivisa nella comunitàmedica la pelle è sensibile quando, in assenza di una chiara patologia cutanea, reagisce con facilità ad agenti fisici o chimici con arrossamenti, pruriti e bruciori. Quando la pelle è più sensibile, in altre parole, diventa poi meno tollerante ai prodotti più aggressivi.
Secondo uno studio coordinato dal Centro Studi GISED circa il 40% degli individui adulti europei ha una pelle sensibile per cui spesso sono necessarie medicazioni più semplici e indolori da rimuovere. Per ridurre l'eventuale trauma da strappo e la conseguente ferita per i cerotti di nuova generazione ci sono oggi tecnologie adesive, come ad esempio quelle siliconiche, che consentono una rimozione che rispetta le fragilità naturali della pelle.
Come abbiamo detto ci sono categorie specifiche con pelli delicate che richiedono medicazioni meno aggressive. Come i bambini fino a tre anni, per esempio, nei quali l'epidermide è ancora piuttosto sottile, con uno spessore che equivale a circa la metà di quello dell'adulto. La cute è più esposta ad alterazioni e meno resistente a stimoli meccanici, chimici e fisici esterni compresi quelli dei cerotti: ecco perché, nel caso di piccole ferite, è necessario un dispositivo semplice ed indolore che si possa rimuovere senza stress. Un'alterazione, anche minima, della funzione di barriera della pelle come può essere la rimozione di un cerotto può provocare irritazioni, dermatiti, eritemi e, nei casi estremi, anche infezioni o reazioni allergiche.
La stessa definizione di persona anziana o fragile suggerisce piccole e grandi problematiche legate all'invecchiamento: la riduzione dei meccanismi di compensazione e difesa dell'organismo di fatto rendono la persona anziana più vulnerabile. E così la sua pelle. La fragilità cutanea, nella terza età, è dovuta a un fenomeno naturale ma può aggravarsi con l'utilizzo di presidi per la deambulazione assistita, per esempio, con l'approssimarsi di un deficit visivo o del decadimento cognitivo. Sono questi i principali fattori di rischio che indeboliscono la pelle degli over 65 e richiedono cerotti a prova di strappo. Secondo uno studio europeo circa la metà delle lesioni cutanee che si verificano nelle persone anziane è dovuta all'incauta rimozione di cerotti, a eventi traumatici casuali come cadute o collisioni contro la carrozzina o altri oggetti durante la deambulazione o i trasferimenti. Un dato che può sorprendere ma che dimostra quanto sia necessario quando si è anziani, scegliere i supporti che rispettano di più la pelle anche nella fase di medicazione quotidiana.
La pelle a volte può essere resa più fragile da una terapia specifica. Di solito è un effetto collaterale temporaneo che si manifesta sotto forma di reazione cutanea, (arrossamento, bozzi, vesciche, orticaria, prurito). Spetterà al medico diagnosticare il disturbo ma, anche in assenza di reazioni conclamate, quando la pelle è sotto stress è meglio orientarsi verso medicazioni che la rispettano con meccanismi di aderenza meno invasivi. In questo caso la reazione cutanea, indicatore della fragilità della pelle, è una risposta immunitaria del nostro organismo che provoca un'infiammazione per difendersi da agenti esterni.