Per eliminare una verruca spesso bisogna bruciarla. Ma attenzione: non sono necessarie temperature solari, al contrario. Si chiama crioterapia - dal greco "kryos", gelo - ed è una tecnica basata sull'utilizzo di sostanze a bassissima temperatura, che congela la zona infetta provocando la morte delle cellule per shock termico. La sostanza maggiormente utilizzata è l'azoto liquido, ma la crioterapia dermatologica può ricorrere a sostanze alternative come i freon (gas alogenati), l'anidride carbonica e il protossido di azoto.
Le verruche, di norma, si possono curare con cerotti a base di acido salicilico che penetra nella pelle e rimuove i tessuti infetti grazie alle proprietà esfolianti. Dopo un ciclo di trattamento con il cerotto, se la verruca resiste, è consigliabile rivolgersi alla crioterapia, ovvero il congelamento della lesione cutanea.
La crioterapia dermatologica può essere effettuata con tecniche e dispositivi diversi. Si parte dalla classica bomboletta spray che si spruzza direttamente sulla lesione. Segue il bastoncino, chiamato anche dipstick, su cui è applicato un tampone imbevuto di azoto liquido per congelare la verruca o la sonda a forma di penna e conosciuta anche con il nome di cryoprobe, la cui estremità è imbevuta di azoto liquido.
Dopo il trattamento, sulla zona infetta si forma una bolla in grado di rimuovere successivamente la verruca, lasciando al suo posto una abrasione superficiale che viene ricoperta in seguito da epidermide nuova e sana. Dopo circa un mese dall'applicazione, è bene ricontrollare la lesione e, se la verruca è ancora presente, bisognerebbe effettuare un altro trattamento dopo un consulto medico.
La crioterapia è un genere di cura utile per la rimozione delle verruche, di cui esistono protocolli di trattamento riconosciuti dalla comunità medico-scientifica internazionale. In alcuni casi può provocare effetti collaterali.