È un selfie in piena regola: un autoscatto, ma con il pancione in primo piano. Per il panfie, simpatica declinazione di pancione e selfie, non contano le dimensioni ma la creatività della futura mamma. Il panfie è una nuova moda che abbina biologia, social network e psicologia.
Il panfie, nel suo formato classico, è una foto della gestante con maglietta tirata su e pancia in primo piano. Lanciato di recente da un sito di informazione sulla maternità, il panfie ha registrato un successo immediato riempiendo le pagine dei social network di aspiranti mamme con pancione. Oltre al lato edonistico del panfie, emerge comunque una esigenza di condivisione sulle reti sociali anche delle gioie di tutto il percorso della maternità.
Ma quali sono le regole estetiche per scattare un buon panfie? Più o meno sono le stesse dell'autoscatto, un codice non scritto che predilige per esempio la luce naturale rispetto a quella accecante dei flash oppure la scelta di uno sfondo appropriato all'immagine per valorizzarsi al meglio.
In questa nuova moda del panfie, anche i futuri papà hanno un ruolo preciso: possono esercitarsi contribuendo a rendere più popolare l'autoscatto del partner in dolce attesa con commenti e toto-gravidanza, azzardando il sesso del feto o l'esatta settimana di gravidanza.
Su uno dei principali social network è nata subito un'altra nuova moda: si chiama #brelfie ed è un hashtag, ovvero una parola chiave che raccoglie tutte le immagini pubblicate dalle mamme durante l'allattamento. Si tratta di una tendenza che sta prendendo piede soprattutto grazie ai contributi all'hashtag #brelfie di mamme vip come le attrici Olivia Wilde, Alyssa Milano e le modelle Miranda Kerr e Gisele Bundchen.